Una storia di riconversione professionale

La mia vita professionale comincia nel mondo della ricerca biomedica in Italia. Ho l'occasione di lavorare con alcuni dei migliori scienziati italiani e contribuisco a ricerche innovative nell'ambito delle neuroscienze. Dopo essermi trasferita in Svizzera, lavoro come manager nell’editoria scientifica presso due realtà di rilievo internazionale. Grazie a queste esperienze, sviluppo profonde conoscenze del sistema nervoso e delle sue patologie, e grandi competenze analitiche.

In questa prima fase della mia vita, ho modo di toccare con mano la potenza della scienza medica moderna, ma in seguito a gravi problemi di salute, mi trovo a prendere atto anche dei suoi limiti e della sua visione frammentaria dell'essere umano. Dopo alcuni anni di visite, farmaci e percorsi specialistici senza soluzioni durature, inizio ad ampliare il mio sguardo. È allora che mi avvicino alla medicina complementare, scoprendo approcci che considerano la persona nel suo insieme e non come la somma di compartimenti separati. Finalmente comincio a recuperare una qualità di vita soddisfacente e col tempo torno ad essere una persona sana e vitale, e a fare progetti.

Questa esperienza di malattia e guarigione rimette in discussione il mio concetto di medicina e di salute, e mi spinge a voler comprendere il funzionamento dell'essere umano da un altro punto di vista. Perciò decido di integrare le mie competenze scientifiche con una formazione in medicina tradizionale europea per unire il meglio dei due mondi: le conoscenze moderne e le pratiche naturali.

Oggi metto le mie competenze interdisciplinari al servizio di chi desidera ritrovare o mantenere una salute ottimale, con un’attenzione particolare al benessere del sistema nervoso – ma senza dimenticare l’unità dell’organismo.